Lettera aperta a Carlo Azeglio Ciampi per i suoi 90 anni Lettera aperta del segretario del Pri Francesco Nucara, a nome dei repubblicani, al Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per i suoi novant’anni. Auguri Signor Presidente Ciampi! Auguri per i Suoi 90 anni, che Lei vive con la consueta lucidità personale e politica, che tanto è servita all’Italia nel corso della Sua carica, come Presidente del Consiglio e come Presidente della Repubblica. Auguri sentiti e sinceri da tutti i Repubblicani Italiani. La Sua storia, al di là delle scelte personali, coincide con il cammino dei padri repubblicani, che hanno guidato il PRI da metà degli anni ‘50. Ella ha avuto fin da giovanissimo le Sue esperienze nella Resistenza e nel Partito d’Azione. Sotto questo profilo non possiamo non accomunarLa ad Oronzo Reale e Ugo La Malfa. Ma c’è di più, signor Presidente. Ella durante il Suo settennato ha fatto riscoprire agli italiani il concetto di patria e ha fatto accendere quella scintilla nell’animo del nostro popolo, portandolo a riamare il tricolore. I Repubblicani Italiani Le sono enormemente grati, perché per la prima volta con Lei nei messaggi di fine d’anno s’è cominciato a parlare del Risorgimento e di Giuseppe Mazzini. Signor Presidente, i Repubblicani Italiani non possono non amarla per aver risvegliato in loro sentimenti sopiti. E noi Repubblicani dobbiamo ricordare tanto affetto ancor di più oggi, davanti alla colpevole involuzione revisionista dell’arte cinematografica e della letteratura che parlano del Risorgimento, presentando Mazzini come un "terrorista" e Garibaldi come un "trucidatore" di anime innocenti. Noi meridionali, inoltre, dobbiamo subire anche l’ignominia di politici del Mezzogiorno, che sostengono che si stava meglio quando c’erano i Borboni. Come se la democrazia fosse un optional del quale si può fare allegramente a meno. Tutto ciò, dovendo assistere ad una politica localistica, che porterà alla certa disgregazione dell’unità del Paese. Non era questo il federalismo che propugnava Carlo Cattaneo. Signor Presidente, noi speriamo che Lei possa vivere il più a lungo possibile, per continuare a svolgere la Sua funzione di educatore, attraverso le Sue parole ed i suoi scritti. E come non ricordare i suoi commoventi messaggi ai nostri congressi. Messaggi commoventi, ma al tempo stesso nel solco istituzionale del ruolo super partes che Ella svolgeva con alto magistero. Si tratta di quel magistero che avrebbe dovuto funzionare da guida a tutte le istituzioni locali e nazionali, indicando nell’onestà materiale e intellettuale, e nella meritocrazia, la strada maestra per salvare il Paese. Augurissimi ancora!! Francesco Nucara |